A cura di: Antonio De Riggi, Enrica Donati
Il light pavillion è una sala convegni nella suggestiva cornice del lago di Como. Richiesta della committenza era quella di non avere luce naturale diretta all’interno degli spazi per non disturbare lo svolgersi delle manifestazioni. Terragni risolve questa necessità creando un sistema di aperture molto sottili annegate all’interno di un’apparecchiatura muraria molto spessa. Quest’ultima si presenta inclinata all’esterno mentre appare come una superficie perpendicolare al piano osservandola dall’interno. Una soluzione di aperture simili (di forma allungata e, ancora, annegata in una muratura di sezione importante) la troviamo anche all’interno dell’edificio di Milano Pordoi5.
Il dettaglio delle aperture potrebbe far pensare ad un richiamo, per esempio, alle finestre del prospetto laterale della casa del fascio. In che rapporto si pone la sua architettura rispetto a quella dell’architetto Giuseppe Terragni? Ci sono elementi della sua architettura che si ispirano ad essa?
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